Charles Darwin era estremamente affascinato dalle piante carnivore, e fu il primo scienziato a scrivere un trattato unicamente su di loro. “Piante Insettivore”, così erano chiamate all’epoca, fu pubblicato nel 1875, e riscosse sin da subito un grande successo. Questo trattato era il frutto di lunghissimi studi su numerose specie diverse, alcune esotiche.
La sua passione nacque osservando durante le sue lunghe passeggiate nel Sussex gli insetti catturati dalla rosòlida, Drosera rotundifolia. Questa pianta presenta delle foglie obovate ricoperte di peli ghiandolari secernenti un liquido viscoso ricco di zuccheri. Piccoli insetti vengono così attirati sulle foglie, che li intrappolano richiudendosi. Darwin in particolare era molto impressionato dalla loro capacità di distinguere sostanze ricche di composti azotati da quelle senza, e la sperimentò versando numerose sostanze diverse sulle foglie, tra cui latte, albume, saliva, urina e muco. Questo adattamento è utile per la pianta, in quanto vive in ambienti di torbiera in cui i nutrienti nel suolo non sono presenti in una forma assorbibile facilmente dalle radici, e deve compensare la carenza di azoto con la cattura di prede.
Era così colpito da questa pianta da compararla per vari aspetti ad un animale. Per esempio, studiò gli enzimi digestivi presenti nella sostanza viscosa prodotta dalle foglie, scoprendo fermenti analoghi alla pepsina, un enzima presente nello stomaco animale. Si tratta delle droserine, e Darwin notò con entusiasmo che erano capaci di digerire perfino della cartilagine in relativo poco tempo.
Fece anche condurre a John Burdon Sanderson, l’allora sovrintendente del Brown Animal Sanatory Institution, degli esperimenti con l’elettricità per verificare se un’altra pianta carnivora imparentata, Dionara muscipara, ovvero la venere acchiappamosche, avesse delle strutture simili a nervi. Studi futuri su verificheranno che il movimento dei tentacoli è mediato appunto tramite potenziali di azione, impulsi elettrici indotti da stimoli meccanici. Questi hanno anche un ruolo nella regolazione degli enzimi digestivi prodotti.
Mirco Gruppi
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